Il Convento “S.Maria del Paradiso”

Il Convento “S. Maria del Paradiso” altrimenti detto “convento dell’Osservanza” sorge a tre chilometri dal bivio della strada nazionale Tiburtina Valeria, che unisce Roma a Pescara, ed a cinquecento metri dal paese, Tocco da Casauria.
Chiesa e Convento, edificati nel 1470 dalla pietà del popolo toccolano in contrada Viario, dove, secondo la testimonianza del Chronicon Casauriense sorgeva una chiesetta dedicata a san Flaviano, di proprietà del monastero benedettino, accolsero i Frati Minori della Regolare Osservanza, movimento in seno all’Ordine affermatosi nel Quattrocento ad opera di san Bernardino da Siena e san Giovanni da Capestrano.
Alcuni frati provenienti dalla comunità di san Francesco, insediata a Tocco da Casauria fin dal 1317, desiderosi di una vita ascetica più rigorosa si ritirarono nell’eremo di san Flaviano.
Il Convento, inizialmente angusto, assumeva proporzioni più vaste di anno in anno, sviluppandosi sul lato ovest della Chiesa sino al raggiungimento dell’attuale struttura databile agli albori del Seicento, come attesta la data 1604, incisa sull’architrave della porta d’accesso al porticato superiore.
Sia per l’ampiezza degli ambienti, sia per la centralità geografica, Santa Maria del Paradiso ha ospitato ben 28 capitoli provinciali per l’elezione del Ministro Provinciale.
Ha subito due soppressioni: la napoleonica nel 1811 e quella da parte del Governo Italiano il 26 dicembre del 1866.
Risorto, dopo ogni tempesta più florido che mai, i francescani vi fecero ritorno nel 1871 ed iniziarono sollecitamente la ricostruzione, che nel 1900 consentiva l’utilizzazione di un’ala a Collegio Serafico per i candidati alla vita religiosa.
Nel 1962 fu inaugurato il nuovo edificio per il Collegio Serafico che, sede di scuola media, ha accolto ed educato centinaia di alunni.
Nel triennio 1977-1979 il convento, su progetto approvato dalla Soprintendenza ai Monumenti dell’Aquila e sotto la sua diretta vigilanza, è stato riportato ai lineamenti architettonici cinquecenteschi ed al suo primitivo splendore: riapertura delle luminose archeggiature superiori del chiostro, pavimentazione dei corridoi, restauro dei locali al pianterreno adibiti suggestivamente a Biblioteca, stonacatura per pietra a vista della zoccolatura che cinge l’intero quadrilatero.